Le Casse Tecniche fanno rete
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Le Casse Tecniche fanno rete
Contro la crisi non statalismo ma scelte di efficienza
Roma 17 maggio 2013 - "Le norme che in questi anni hanno attratto le Casse di previdenza private verso il polo pubblico sono frutto delle azioni di governo anti-crisi concentrate esclusivamente sul taglio dei costi per rimediare al disavanzo dello Stato.". Lo affermano i tre presidenti degli enti di previdenza privati Fausto Amadasi (Cassa geometri), Florio Bendinelli (Cassa periti industriali) e Paola Muratorio (Inarcassa), che hanno presentato stamattina il "Progetto sinergia" nell'ambito della Giornata nazionale della previdenza.
La ricetta presentata invece "vuole sfruttare, dice Paola Muratorio, il nostro effetto moltiplicatore: una rete tra Casse non per tagliare ma per moltiplicare i progetti e i risultati in una visione autonoma di efficienza privatistica. Si tratta di una iniziativa nata fra pari, senza gerarchie, ispirata dall'affinità delle professioni che condividono la stesso mercato".
Il percorso ovviamente è già cominciato. Le tre Casse hanno avviato un osservatorio giuridico comune, che studia l'impatto della normativa di interesse e stabilisce una condotta condivisa davanti alle novità regolamentari e hanno unificato i criteri di rilascio della certificazione Durc necessaria per l'aggiudicazione di gare e appalti al fine di garantire ai professionisti tecnici una regola di trattamento unica e trasparente.
"E poi - specifica Amadasi - tutti siamo sensibili alle difficoltà di lavoro dei nostri professionisti, così abbiamo introdotto percorsi che li agevolino quando intendono sanare la loro posizione pensionistica, spesso frutto di una situazione professionale di stasi: quando non entra un reddito sufficiente, gli enti di previdenza possono intervenire per dilazionare i contributi che i nostri iscritti devono versare".
Inoltre le stesse sinergie nascono proprio per creare opportunità di lavoro, "ed evitare un popolo di liberi professionisti nuovi esodati, senza che nessuno ne parli", insiste Amadasi.
"Ad esempio- continua Florio Bendinelli - grazie agli amici geometri, e a breve insieme ad ingegneri e architetti, abbiamo aderito all'iniziativa «Valutazione del patrimonio pubblico on line», per censire i beni dei comuni italiani, grandi e piccoli, e poi seguire la fattibilità e l'esecuzione dei relativi progetti di riqualificazione". In questo modo lo Stato non svende i propri beni ma li recupera, i nostri professionisti possono diventare consulenti con la pubblica amministrazione e i comuni italiani - ingessati dal rigore imposto dal patto di stabilità - possono trovare una forma di finanziamento garantita.
Molti i progetti in campo: potenziare il sistema di garanzie e tutele a favore degli iscritti alle Casse di previdenza tecniche (il "welfare allargato") sfruttando la massa critica di 265.00 aderenti, lanciare un processo di formazione del personale delle Casse per farlo crescere migliorando la qualità del loro servizio (una "università aziendale"), studiare forme ancora più incisive per lo start up dei giovani professionisti ma soprattutto, conclude il professor Hinna, è innovativa l'idea di creare sinergie complementari. "Le Casse tecniche non vogliono correre in parallelo ma vogliono passarsi il testimone condividendo i loro punti di forza: e questa voglia di staffetta è la base per crescere non tagliando i costi ma usando intelligentemente le risorse disponibili. E infine, dando anche una mano a far ripartire l'economia."